agata lo monaco
STILL LIFE 19
2020
L’opera è stata realizzata utilizzando la tecnica dello “still life”, corrispettivo fotografico di ciò
che in ambito pittorico viene definito come “natura morta”. Ad essere rappresentato,
indagato, immortalato, è un oggetto inanimato e di uso comune che grazie al processo di
significazione proprio del fare artistico acquisisce valore simbolico, consentendo al dato
meramente descrittivo di allargarsi alla sfera del concettuale. L’aggettivo inglese “still”, ossia
“immobile”, rimanda allo stato di sospensione della vita umana determinato dalla recente
emergenza sanitaria che ha condotto ad una ridefinizione di consolidate dinamiche
esistenziali e sociali. Il bianco e nero consente di evidenziare l’oggetto, di metterne a nudo
forma e struttura e sottolineare il rapporto tra luci e ombre. Mediante la circolarità, la
stratificazione, la presenza di un centro, di una zona di irradiazione dalla quale si dipartono i
sottili strati di materia, l’oggetto (inteso nel suo significato etimologico derivante dal latino
“obicĕre”, porre innanzi, portare dunque all’attenzione di un soggetto osservatore) diventa
emblema della vita e dell’anima, del suo desiderio di elevazione espresso dalla direzione
ascensionale della carta, ma il movimento palesa anche la possibilità di un ribaltamento delle
prospettive e di una potenziale ricerca di nuove strade da percorrere.