alfredo pirri
2020
Estratto dall’intervista di Alfredo Pirri con Luciano Marucci per la rivista Juliet di prossma uscita
LM – L’emergenza coronavirus, che sta mettendo in quarantena senza limiti di tempo e di spazio pure le attività culturali, potrà rappresentare anche un’opportunità per promuovere comportamenti umani più responsabili in senso sociale e ambientale, nuova ricerca scientifica e artistica?
AP – Lo è già, ognuno di noi è costretto a rimanere più solo e a contatto veritiero con sé stesso. La socialità futura non potrà fare a meno di questa solitudine riscoperta.
Alfredo, parliamo della nostra immagine realizzata per la copertina di questa rivista. Inizio io premettendo che non si tratta di rendere omaggio a un micidiale essere virale classificato Covid-19. Al contrario: evidenzia il suo inarrestabile potere autogenerativo per espandersi ovunque, sfidando perfino la scienza. Ha l’aspetto di un corpo umanoide dal lato pittorico-plastico seducente e, a un tempo, malefico. Stimola l’osservatore alla ricerca della “genesi e l’evoluzione” della sua forma simbolica, che rimanda al concept della mia indagine incentrata su “Produzione creativa e identità”. Quindi, siamo di fronte a un enigmatico soggetto virtuale performativo che tende a interagire con i fruitori contaminandoli mortalmente.
Caro Luciano, innanzitutto vorrei dire più esplicitamente che questa copertina è un lavoro a quattro mani di cui siamo entrambi autori, e ti ringrazio di avermi coinvolto.
Tu mi hai chiesto di lavorare con l’immagine del virus (una delle tante che circolano), io l’ho trovata interessante perché la sua “bellezza” mi aveva già colpito. Il mio contributo è stato molto semplice: trattare l’immagine in maniera un po’ casalinga, cioè usando gli strumenti che ho sottomano, a casa, in questi giorni, e poi sovrapporgli una scritta famosa,spesso citata per dare dell’arte una visione positiva e ricca di speranza…; il rapporto tra frase e immagine è misterioso…, la frase conferma la bellezza dell’immagine, ma ne afferma pure il pericolo… L’insieme è ambiguo e privo di affermazioni: due punti interrogativi che si confermano e si annullano allo stesso tempo.
Puoi descrivere sinteticamente come è stato costruito l’artefatto nel tuo occasionale laboratorio digitale?
Come dicevo, in modo diretto e semplice, ho lasciato che l’immagine parlasse da sé, senza che il mio intervento la trasformasse “creativamente” più di tanto. Le immagini di sintesi del virus che circolano hanno puntato molto sul colore e sull’evocazione spaziale. Forse per farci comprendere meglio come il virus sia dappertutto e i colori, probabilmente, servono agli scienziati per selezionare i settori di cui esso è composto. Il risultato di queste rappresentazioni ha qualcosa di terribilmente bello ed evoca delle figure familiari, umane o di esseri che vivono nell’acqua… Figure che ci turbano perché fanno pensare che i nostri corpi sono abitati da altre creature e che l’insieme è terribilmente seducente e anche terribilmente difficile da accettare.
11 marzo-26 aprile 2020