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tiziano rossano mainieri
SINE DIE
2020

Osservo i fiori che mi regala mia madre quando le porto la spesa. Di questi tempi non si può spostare da casa, nemmeno mio padre che è invalido totale da più di vent’anni può spostarsi, quindi vado io. Li porto a casa e li metto in grandi vasi, davanti alla finestra.
Mi trovo spesso ad perdermi nella luce che carezza quei fiori, al mattino, in quei pochi minuti nei quali il sole filtra dalla finestra tra le frasche dell’enorme ippocastano fiorito che abita con me.
Prima penombra, e poi buio. Che si tradurrà in fresco questa estate, quando l’aria comincerà a farci sobbollire il cervello nella feroce umidità della bassa. E poi settembre. Come sarà?
Non lo so.
Non lo sa nessuno.
Osservo quei fiori, li registro, pian piano appassirsi, senza troppo farsi notare.