Vai al contenuto

Cecilia Currò
FORSE UN GIORNO
2020

Da tempo avevamo dimenticato come fosse svegliarsi con calma, alzarsi, affacciarsi alla finestra, respirare lentamente e a fondo e, allo stato attuale, percepire che, il coronavirus ha cambiato anche l’aria che respiriamo la quale, giorno dopo giorno, diventava sempre più inquinata. Le strade di Messina, così come in quasi tutte quelle del mondo, sono pervase da un silenzio tagliente, una quiete che fa paura, ma che permette di udire tutti i rumori della natura. Com’è strano ascoltare il cinguettio degli uccellini, sentire la loro melodia, prima coperta dal chiasso delle macchine e dal traffico della città; com’è strano fermarsi per un “attimo” da questa vita frenetica che non ci aveva permesso neanche di accorgerci di tutta la bellezza che ci circonda. Da parecchi anni ormai l’unica “finestra” a cui ci affacciamo è quella dei social dai quali rimaniamo molto spesso stregati e anche isolati; ora invece, questa lontananza forzata ci ha permesso di utilizzare i mezzi di comunicazione in modo più consapevole, servendoci di essi per stare “vicini” ai nostri cari, aprendo una piccola, ma paradossalmente grande “finestra sul mondo”.
A livello sociale, forse, stiamo assistendo ad un profondo cambiamento, già precedentemente annunciato dalla nascita dei social, ma adesso più che mai, accentuato dalla pandemia che stiamo vivendo. Siamo sempre più “isolati”, adesso più che mai, costretti a rimanere chiusi in casa. D’altronde, già da molti anni a questa parte, le nostre vite avevano subito una modificazione, con l’esplosione dell’era digitale, abbiamo orientato il nostro modo di relazionarci attraverso i dispositivi digitali, facendoli diventare le nostre “finestre sul mondo”. La foto che ho realizzato, vuole appunto sottolineare questo cambiamento in atto. Per adesso siamo costretti a restare in casa per il bene nostro e degli altri, e al momento possiamo relazionarci con l’esterno solo virtualmente. Forse un giorno potremo “riaprire” quella finestra, forse un giorno torneremo come prima, forse no. Verrà il momento in cui tornare a stare vicini sarà una normalità, forse un giorno.