In questo particolare periodo storico fatto di lontananze dagli affetti più cari e frustrazione, siamo costretti ad uscire solo per necessità e muniti ormai da qualche mese, della ormai conosciutissima e abituale mascherina che nasconde il volto rendendoci quasi irriconoscibili. Se da un lato la maschera è sempre stata un elemento fondamentale tramandandosi dalla tragedia greca, oggi questo dramma sta diventando sempre più vicino a noi vivendolo quotidianamente. E proprio così che dietro quel pezzo di stoffa ci nascondiamo limitandosi solo a comunicare con gli occhi, unico elemento di espressività. Sperando che una volta finita questa emergenza ci leveremo la maschera dal viso e conserveremo quella dell’anima. E tutto riprenderà come prima e… perché no magari meglio.