Il confinamento. Essere obbligati a stare in un luogo appartato, remoto, chiuso.
Lockdown rappresenta lo sguardo sull’esilio involontario, sulla restrizione, sulla reclusione nei luoghi di affezione e nel
perimetro quotidiano.
Uno sguardo che ha bisogno di spazio, pervaso di attesa e di desiderio che un colore desaturato che si riaccenda, di un
lucchetto che si riapra, di un movimento che si rianimi.
I colori spenti, i tempi lunghi, rappresentano uno stato di stasi che sospende temporaneamente la comunicazione abituale
senza interrompere il collegamento con la vita.
Una ritrovata armonia con ciò che mi circonda da sempre.